La battaglia di Culloden Moor, Edimburgh, i clan, Hibernian Motherwell e altre storie

Ho l’abitudine di leggere un libro ambientato nel posto dove vado.
Ci sono riuscito persino per Matera, scoprendo il personaggio del PM Imma tatarammi....



Per il nostro (siamo in 25) primo viaggio in Scozia ho caricato sul mio kindle un libro che contiene una minuziosa, analitica ricostruzione della battaglia di Culloden Moor del 1746 nella guerra di successione fra il Duca di Cumberland (detto Billy il macellaio) e Carlo Edoardo Stuart, inserita nel suo corretto scenario storico che è quello della contemporanea guerra per scacciare gli austriaci dal Regno di Napoli. Non sapevo, infatti, che Carlo Edoardo vi avesse partecipato a fianco dell’infante di Spagna, che fosse nato a Roma (dove la sua famiglia viveva ospite del Papa dopo che Guglielmo d’Orange aveva detronizzato suo nonno), che fosse da suo padre Giacomo Francesco Stuart chiamato Carluccio , che fosse cresciuto ad Albano laziale (il paese di Claudio Ottoni) tanto che scherzosamente si definiva il Duca di Albany, e che parlasse con l’accento romano.
Incredibile!
Libro colto, imperdibile per gli amanti della storia. Racconta, ad esempio, che il primo giorno la battaglia non si combattè perché gli inglesi passarono la giornata a bere brandy per festeggiare il compleanno del loro comandante....

Adam Smith, uno dei padri del pensiero liberale.
E anche gli scozzesi hanno un bel sense of humour....

Grandissimi amici, ma non è una novità, anch’io sono un appassionato di storia e quell’episodio è davvero importantissimo, ricco di annedotii, di premesse e di implicazioni.

In questo WE debo scegliere la mia squadra di Edimbrà.
Le nostre due colonne, Charlie e Hendrie, sono uno per gli Hibs e uno per gli Hearts, e, quel che è peggio, nessuno vuole che scelga la sua....
Anch’ionon vorrei dare soddisfazione a nessuno....
Ieri ho fatto una ricognizione a Easter Road e ho trovato tutto, quartiere e stadio, molto triste.
Ma vi sarò preciso appena avro piu dati...

Bella partita ad Easter Road, 3-1 per i biancoverdi, e alcuni discreti giocatori.
Livello superiore al previsto, peccato che nessuno sappia l’A C della marcatura, si vedono errori sesquipediali, però il calcio scozzese è in crescita.











La mattina abbiamo visitato Tynecastle e ne sono rimasto incantato.
Grande stadio, non per niente progettato da Archibald Leitch, lo stesso architetto scozzese del Villa Park, di Highbury, del Selhurst Park e di Ibrox....











Anche il museo (entrata gratuita) è interessantissimo, dato che ripercorre la storia della squadra con articoli, foto e memorabilia.
Anche se gli Hearts sono un piccolo club tutto, qui, è da grande club.
Class.
A Hendrie piacerebbe, aveva ragione.

Il custode del museo, Bill, personaggio strepitoso stile Rob Bishop, è appassionato di Venezia e ci prende in simpatia. Quando gli dico che nel 1990 ho fatto da guida per Bologna ai jambos in trasferta con tanto di kilt e cornamusa, per poco non piange.
Oggi lo stadio era chiuso ma Bill lo apre solo per noi, compresa la visita alla tribuna stampa, le panchine e persino gli spigliatoti, dove a un certo punto incontriamo un’arzilla signora con degli ospiti in visita. Ci si avvicina e ci stringe la mano. È la presidentessa, incredibile!
Giornata memorabile....































Edited by Buon Vecchio Zio William - 24/11/2019, 00:58

A me in 🏴󠁧󠁢󠁳󠁣󠁴󠁿 pioggia e vento piacciono, sono la norma. Mi oiace il contrasto tra le condizioni atmosferiche e l’atmosfera calda e accogliente che si trova all’interno di pub (anche se qui ce ne sono molti meno che in Inghilterra, in alternativa vanno molto bistrot e whisky bar, però le birre artiginali sono buone), ristoranti e caffè....

Interrompiamo per un attimo il resoconto della nostrra trasferta per riportare due belle storie di calcio scozzese.

http://inthebox.gazzetta.it/2015/11/23/sto...alcio-scozzese/

Edimburgo si divide in due parti. Princes Street divide il castello e la old town medievale a Sud, dalla new town, a Nord.
Entrambe patrimonio dell’Unesco.
Forse un riconoscimento un pò esagerato per la new town. E’ vero che l’ampliamento della città nel Settecento, quando troppa gente viveva nelle case malsane della città medievale, è interessante dal pdv urbanistico, con le ampie strade ortogonali che disegnano un rettangolo chiuso alle estremità da delle ariose piazze con eleganti edifici georgiani e giardini all’interno, ma è anche vero che queste piazze sono un pò deludenti per chi ha visto quelle simili di Bloomsbury a Londra.











Bellissima invece la old town medievale, dove si respora la storia ricchissima e affascinante di questa città, quello che non mi aspettavo è che le cose davvero interessanti stanno in non più di un miglio intorno al castello.
Cadtello, che costruito a strapiombo sopra una roccia di origine vulcanica risalente al paleozoico regala una scenografia davvero suggestiva, direi unica, soprattutto dalla caratteristica e vivace Grassmarket, la piazza del mercato.











La strada che porta dal castello alla Holyroodhouse, la casa scozzese della regina (sede dei re di Scozia prima della unificazione delle corone del 1603) ha mantenuto la sua gloriosa aura medievale ma solo fino alla High street, l’ultima parte invece è decisamente meno interessante.
Di fronte al palazzo c’è il moderno bellissimo edificio del Parlamento scozzese, di recente tornato in funzione.













All’altezza della cattedrale di St Gilles si trova l’Heart of Midlothian che è sia una novella di Walter Scott sia il punto dove c’era la porta della vecchia prigione cittadina, sia oggi lo stemma degli Hearts .